Un vettore di attacco è un qualsiasi percorso o metodo utilizzato dagli aggressori per ottenere un accesso non autorizzato a un sistema, una rete o un'applicazione target. Questi punti di ingresso vanno dalle e-mail di phishing, che ingannano le singole persone, alle vulnerabilità nei software, che consentono agli intrusi di aggirare le normali misure di sicurezza. Ogni potenziale via di attacco accresce significativamente il rischio per la sicurezza delle organizzazioni, ecco perché imparare a conoscerle è fondamentale nel mondo di oggi in continua evoluzione, sempre più incentrato sul digitale.
I vettori di attacco sfruttano i punti deboli nelle difese tecnologiche, procedurali o umane di un'organizzazione. In genere, gli aggressori cercano di identificare queste vulnerabilità, che si trovino in un sistema operativo, nelle credenziali utente o all'interno di relazioni basate sulla fiducia, per infiltrarsi silenziosamente e lanciare successivamente attacchi più estesi. Spesso, i team di sicurezza si accorgono delle minacce informatiche solo dopo che l'intruso ha già approfittato di una potenziale lacuna.
A complicare ulteriormente le cose, alcuni aggressori si fanno strada molto lentamente, impiegando ad esempio l'ingegneria sociale per raccogliere informazioni e adottare un approccio "su misura". Altri, invece, prediligono percorsi più diretti, come lo sfruttamento delle vulnerabilità nei software o nell'hardware, per compromettere più rapidamente i dispositivi degli utenti o i server. In entrambi gli scenari, conoscere approfonditamente la catena degli eventi è fondamentale per impedire che i vettori di attacco causino danni duraturi.
Ciclo di vita di un vettore di attacco
Identificazione della vulnerabilità: gli aggressori esplorano gli ambienti target alla ricerca di vulnerabilità nei software, sistemi che presentano errori di configurazione o altre lacune nelle difese.
Sfruttamento: una volta individuato un punto debole, l'aggressore impiega varie tecniche per infiltrarsi nell'ambiente, come attacchi di phishing o iniezione diretta di codice.
Lancio dell'attacco: l'aggressore sfrutta il sistema compromesso, potenzialmente distribuendo malware o lanciando una campagna ransomware che ne interrompe le operazioni.
Tipi di vettori di attacco
Quando le organizzazioni riflettono su cosa sia un vettore di attacco, dovrebbero tenere presente che ciascuno di essi può assumere diverse forme e dimensioni con criticità e caratteristiche specifiche. Diamo un'occhiata ad alcuni dei principali tipi di vettori di attacco che interessano le organizzazioni moderne.
Vettori di attacco contro gli endpoint: i computer desktop, i dispositivi mobili e i gadget IoT sono tutti endpoint che si connettono alle reti aziendali. In questi casi, i nomi utente e le password sono a rischio di furto, oppure può accadere che non vengano utilizzate password sufficientemente sicure. Un sistema operativo non aggiornato rappresenta un target primario per i vettori degli attacchi informatici, in quanto consente agli aggressori di installare vulnerabilità 0-day o altri file dannosi che restano silenti fino alla loro attivazione.
Vettori di attacco contro la rete: si concentrano sull'intercettazione dei dati che attraversano le reti interne o esterne dell'organizzazione. Gli aggressori spesso sfruttano firewall non configurati correttamente, connessioni Wi-Fi non sicure o protocolli obsoleti. Un singolo difetto nelle configurazioni di rete può aprire le porte all'accesso non autorizzato e all'attacco di più segmenti dell'infrastruttura di un'organizzazione.
Vettori di attacco sul cloud: con l'attuale passaggio agli ambienti cloud, sono emerse nuove superfici vulnerabili alle minacce che possono essere molto più difficili da proteggere. Gli errori di configurazione nei bucket di archiviazione, l'assenza dell'autenticazione a più fattori (MFA) e l'impiego di pratiche di logging insufficienti possono esporre pericolosamente i sistemi cloud. In scenari come questi, le compromissioni possono risultare molto estese, in quanto l'assunzione del controllo di una console centralizzata consente l'accesso a macchine virtuali, applicazioni e database.
Nel contesto degli attacchi informatici, le aziende moderne si trovano inoltre ad affrontare un'interazione in continua evoluzione tra esseri umani e tecnologia. Di seguito, sono riportate due delle principali categorie di vettori, ciascuna delle quali richiede un'attenzione particolare:
Vettori che prendono di mira le persone
Phishing: gli aggressori si spacciano per entità affidabili, inviando e-mail per indurre i destinatari a rivelare dati sensibili o a installare malware.
Ingegneria sociale: dalle telefonate ai messaggi di testo, i truffatori sfruttano le emozioni e la fiducia per manipolare i dipendenti, monitorare costantemente le risposte e raccogliere informazioni riservate.
Minacce interne: gli insider insoddisfatti o negligenti rappresentano minacce interne, in quanto possono potenzialmente sfruttare le loro autorizzazioni legittime per divulgare o sabotare i dati.
Vettori tecnologici
Malware: virus, trojan e worm compromettono la sicurezza danneggiando i file, monitorando le sequenze dei tasti o creando backdoor per favorire intrusioni persistenti.
Ransomware: gli aggressori cifrano i dati o i sistemi di un'organizzazione, quindi richiedono un pagamento per ripristinarne la funzionalità.
Vulnerabilità 0-day: si tratta di difetti presenti nei software o nell'hardware che sono sconosciuti al fornitore e che possono essere sfruttati dagli aggressori prima del rilascio di patch.
Cos'è una superficie di attacco?
Una superficie di attacco è la somma totale di tutti i punti di ingresso digitali e fisici che un aggressore può sondare o sfruttare per entrare in un sistema. Essa comprende tutto, dai componenti dell'infrastruttura e le interfacce di rete fino ai singoli flussi di lavoro e processi. La superficie di attacco è quindi la somma dei possibili vettori di attacco, più le tecnologie sottostanti, le attività degli utenti e le configurazioni che consentono delle potenziali violazioni.
Più tale superficie è estesa, più è probabile che gli aggressori riescano a individuare almeno un anello debole nella catena. Questo può accadere attraverso controlli di sicurezza datati, server non aggiornati o utenti disattenti che cliccano su ogni link che trovano nelle e-mail. Ridurre questa superficie è fondamentale per allinearsi alle best practice di sicurezza informatica, in quanto diminuisce il numero di porte aperte di cui gli intrusi possono approfittare.
Per molti versi, la superficie di un attacco determina la portata di un potenziale danno. Ogni endpoint web non controllato o dispositivo non sufficientemente protetto costituisce un invito per gli aggressori. Un sistema eccessivamente complesso e privo di misure di sicurezza efficaci rappresenta un ambiente ideale per le infiltrazioni, soprattutto se i team di sicurezza non eseguono audit rigorosi e non applicano scrupolosamente le patch alle vulnerabilità. Per proteggere la superficie di attacco è quindi necessario un approccio a più livelli che prenda di mira sia le minacce note che quelle emergenti, integrando la sicurezza in modo intrinseco nella cultura dell'organizzazione.
Vettore di attacco e vulnerabilità a confronto
Sebbene siano concetti strettamente correlati, un vettore di attacco è diverso da una vulnerabilità, e comprendere queste distinzioni aiuta le organizzazioni a perfezionare le proprie difese. Ecco un breve confronto:
Confronto
Vettore di attacco
Definizione:
Il percorso o il metodo utilizzato per infiltrarsi in un sistema
Ruolo:
Agisce come mezzo per trasmettere una minaccia
Esempio:
Phishing, sniffing della rete, link a siti web dannosi
Focus:
Come entra l'aggressore
Approccio preventivo:
Blocco dei tentativi di intrusione in tutti i punti di controllo esterni e interni
Vulnerabilità
Definizione:
Un difetto o una debolezza che può essere sfruttata da un aggressore
Ruolo:
È un fattore di rischio sottostante in un'applicazione o in un protocollo
Esempio:
Software obsoleto, server configurati male, controlli dell'accesso inadeguati
Focus:
Quando le difese del sistema sono compromesse
Approccio preventivo:
Identificare e correggere i punti deboli, istruire il personale e applicare le policy
Sfide comuni nella mitigazione dei vettori di attacco
Proteggere la presenza digitale di un'azienda può essere complesso, soprattutto in un mondo in cui le minacce sono in continua evoluzione. Ecco alcune sfide comuni che ostacolano una mitigazione efficace:
Cambiamenti tecnologici rapidi: i frequenti cambiamenti dei prodotti, gli obblighi di aggiornamento dell'infrastruttura (dall'hardware al cloud) e i cicli di distribuzione rapidi possono inavvertitamente introdurre nuove falle nella sicurezza.
Visibilità limitata: nelle organizzazioni con un bacino di utenti eterogenei, può essere difficile tenere traccia di ogni endpoint, applicazione o utente con privilegi, e questo genera punti ciechi di cui gli aggressori possono approfittare.
Errori umani: gli errori di valutazione, come l'abitudine di cliccare su link sospetti o riutilizzare credenziali deboli, offrono vittorie facili agli aggressori.
Risorse limitate: alcune soluzioni e tecniche avanzate di potenziamento della sicurezza possono essere costose, rendendo più difficile per i team di dimensioni più ridotte l'implementazione di protezioni su larga scala.
Le best practice per azzerare i vettori di attacco
Fortunatamente, esistono metodi collaudati che le organizzazioni possono impiegare per ridurre le vulnerabilità e bloccare gli aggressori. Ecco alcuni aspetti da tenere a mente:
Valutazioni e patch periodiche: pianifica revisioni continue delle versioni dei software, delle configurazioni e delle infrastrutture di rete applicando tempestivamente le correzioni necessarie per ridurre lo sfruttamento delle vulnerabilità.
Implementazione dell'autenticazione a più fattori (MFA): l'autenticazione a più fattori riduce drasticamente il rischio di accesso non autorizzato, aggiungendo livelli di verifica che vanno oltre le semplici combinazioni di nomi utente e password.
Formazione rigorosa degli utenti: istruisci i dipendenti sui comportamenti sicuri da adottare online, su come riconoscere le e-mail di phishing e sulla segnalazione delle anomalie in tempo reale.
Segmentazione e rafforzamento degli ambienti: partiziona le reti, imponi limitazioni dell'accesso e monitora meticolosamente il traffico per mettere in quarantena le potenziali violazioni prima che si diffondano.
Il ruolo dello zero trust nella mitigazione dei vettori di attacco
Lo zero trust è una strategia trasformativa che, prima di concedere l'accesso, si concentra sulla convalida di ogni utente e dispositivo, verificando costantemente l'identità durante ogni sessione. Invece di concedere autorizzazioni generiche in base alla posizione o all'intervallo IP, lo zero trust garantisce che ogni singola connessione sia soggetta a controlli scrupolosi, all'applicazione dinamica delle policy e al monitoraggio in tempo reale. Una supervisione così approfondita riduce significativamente i tassi di successo dei vettori di attacco, verificando ogni singolo tentativo di connessione o ottenimento dei dati.
Oltre a impedire infiltrazioni dirette, lo zero trust si integra in modo ottimale con le best practice di sicurezza informatica, trasformando ogni segmento dell'infrastruttura in una zona protetta a sé stante. Questo approccio rivoluziona radicalmente il modo in cui le organizzazioni concepiscono la sicurezza: invece di un unico muro di cinta lungo tutto il perimetro, anche ogni stanza all'interno del castello viene isolata, e questo rende più semplice prevenire i vettori di attacco. Monitorando tutto il traffico e le richieste di accesso, sia interne che esterne, lo zero trust blocca sul nascere le richieste sospette, anche se gli utenti malintenzionati hanno già compromesso una parte della rete.
In che modo Zscaler azzera i vettori di attacco
Zscaler fornisce una piattaforma di sicurezza completa e nativa del cloud, progettata specificamente per bloccare i vettori di attacco identificando e mitigando in modo proattivo le vulnerabilità, monitorando costantemente le superfici di attacco esterne e rispondendo rapidamente alle minacce con una protezione basata sull'AI. Il suo approccio integrato aiuta le organizzazioni a:
Ottenere una visibilità senza pari, individuando e contestualizzando le risorse note e sconosciute tramite External Attack Surface Management (EASM) e riducendo in modo efficace la superficie di attacco esposta.
Stabilire le priorità e risolvere le vulnerabilità tramite Unified Vulnerability Management (UVM) grazie al punteggio di rischio contestuale e i flussi di lavoro automatizzati per il ripristino.
Quantificare e ridurre l'esposizione al rischio informatico con Risk360™, che offre valutazioni dettagliate dell'impatto finanziario e strategie di mitigazione guidate per prevenire le violazioni.
Prevenire le compromissioni e il movimento laterale delle minacce tramite una protezione olistica dalle minacce informatiche, impiegando l'ispezione TLS inline, la segmentazione zero trust e il rilevamento delle minacce avanzate basato sull'AI.
Per scoprire il modo in cui Zscaler può aiutare la tua azienda a rafforzare le difese contro minacce informatiche in continua evoluzione, richiedi una dimostrazione oggi stesso.
Approfondimenti su questo argomento
Tutela gli utenti con la protezione dalle minacce informatiche fornita sul cloud
Sì, i vettori di attacco non si limitano al cyberspazio. Anche i vettori fisici, come l'ingegneria sociale o l'accesso non autorizzato a strutture sicure, possono compromettere i dati sensibili, e adottare misure di sicurezza fisica è importante tanto quanto implementare protezioni digitali.
I dispositivi mobili devono affrontare vettori di attacco specifici, come app dannose, connessioni Wi-Fi non protette o sistemi operativi obsoleti. Incoraggiare aggiornamenti periodici e l'adozione di pratiche sicure per le app aiuta a proteggere questi dispositivi da minacce in continua evoluzione.
I vettori di attacco si evolvono costantemente. Con il miglioramento della tecnologia e delle difese, gli aggressori scoprono costantemente nuove vulnerabilità e tecniche. Per difendersi dalle minacce e dalle tattiche emergenti più recenti, sono necessarie una formazione e una vigilanza continue in materia di sicurezza.
<p><span>Un vettore di attacco è un qualsiasi percorso o metodo utilizzato dagli aggressori per ottenere un accesso non autorizzato a un sistema, una rete o un'applicazione target. Questi punti di ingresso vanno dalle e-mail di phishing, che ingannano le singole persone, alle vulnerabilità nei software, che consentono agli intrusi di aggirare le normali misure di sicurezza. Ogni potenziale via di attacco accresce significativamente il rischio per la sicurezza delle organizzazioni, ecco perché imparare a conoscerle è fondamentale nel mondo di oggi in continua evoluzione, sempre più incentrato sul digitale.</span></p>
Ciclo di vita di un vettore di attacco
<ul><li><strong>Identificazione della vulnerabilità:</strong> gli aggressori esplorano gli ambienti target alla ricerca di vulnerabilità nei software, sistemi che presentano errori di configurazione o altre lacune nelle difese.</li><li><strong>Sfruttamento:</strong> una volta individuato un punto debole, l'aggressore impiega varie tecniche per infiltrarsi nell'ambiente, come attacchi <a href="https://www.zscaler.com/it/resources/security-terms-glossary/what-is-phishing"><span>di phishing</span></a> o iniezione diretta di codice.</li><li><strong>Lancio dell'attacco:</strong> l'aggressore sfrutta il sistema compromesso, potenzialmente distribuendo <a href="https://www.zscaler.com/it/resources/security-terms-glossary/what-is-malware"><span>malware</span></a> o lanciando una campagna <a href="https://www.zscaler.com/it/resources/security-terms-glossary/what-are-ransomware-attacks"><span>ransomware</span></a> che ne interrompe le operazioni.</li></ul>
Tipi di vettori di attacco
<p>Quando le organizzazioni riflettono su cosa sia un vettore di attacco, dovrebbero tenere presente che ciascuno di essi può assumere diverse forme e dimensioni con criticità e caratteristiche specifiche. Diamo un'occhiata ad alcuni dei principali tipi di vettori di attacco che interessano le organizzazioni moderne.<ul><li><strong>Vettori di attacco contro gli endpoint:</strong> i computer desktop, i dispositivi mobili e i gadget IoT sono tutti endpoint che si connettono alle reti aziendali. In questi casi, i nomi utente e le password sono a rischio di furto, oppure può accadere che non vengano utilizzate password sufficientemente sicure. Un sistema operativo non aggiornato rappresenta un target primario per i vettori degli attacchi informatici, in quanto consente agli aggressori di installare <a href="https://www.zscaler.com/it/zpedia/what-is-a-zero-day-vulnerability"><span>vulnerabilità 0-day</span></a> o altri file dannosi che restano silenti fino alla loro attivazione.</li><li><strong>Vettori di attacco contro la rete: </strong>si concentrano sull'intercettazione dei dati che attraversano le reti interne o esterne dell'organizzazione. Gli aggressori spesso sfruttano firewall non configurati correttamente, connessioni Wi-Fi non sicure o protocolli obsoleti. Un singolo difetto nelle configurazioni di rete può aprire le porte all'accesso non autorizzato e all'attacco di più segmenti dell'infrastruttura di un'organizzazione.</li><li><strong>Vettori di attacco sul cloud:</strong> con l'attuale passaggio agli ambienti cloud, sono emerse nuove superfici vulnerabili alle minacce che possono essere molto più difficili da proteggere. Gli errori di configurazione nei bucket di archiviazione, l'assenza dell'<a href="https://www.zscaler.com/it/zpedia/what-is-multifactor-authentication-mfa"><span>autenticazione a più fattori (MFA)</span></a> e l'impiego di pratiche di logging insufficienti possono esporre pericolosamente i sistemi cloud. In scenari come questi, le compromissioni possono risultare molto estese, in quanto l'assunzione del controllo di una console centralizzata consente l'accesso a macchine virtuali, applicazioni e database.</li></ul><p>Nel contesto degli attacchi informatici, le aziende moderne si trovano inoltre ad affrontare un'interazione in continua evoluzione tra esseri umani e tecnologia. Di seguito, sono riportate due delle principali categorie di vettori, ciascuna delle quali richiede un'attenzione particolare:</p><p><strong>Vettori che prendono di mira le persone</strong></p><ul><li><strong>Phishing:</strong> gli aggressori si spacciano per entità affidabili, inviando e-mail per indurre i destinatari a rivelare dati sensibili o a installare malware.</li><li><strong>Ingegneria sociale:</strong> dalle telefonate ai messaggi di testo, i truffatori sfruttano le emozioni e la fiducia per manipolare i dipendenti, monitorare costantemente le risposte e raccogliere informazioni riservate.</li><li><a href="https://www.zscaler.com/it/zpedia/what-are-insider-threats"><span><strong>Minacce interne:</strong></span></a> gli insider insoddisfatti o negligenti rappresentano minacce interne, in quanto possono potenzialmente sfruttare le loro autorizzazioni legittime per divulgare o sabotare i dati.</li></ul><p><strong>Vettori tecnologici</strong></p><ul><li><strong>Malware: </strong>virus, trojan e worm compromettono la sicurezza danneggiando i file, monitorando le sequenze dei tasti o creando backdoor per favorire intrusioni persistenti.</li><li><strong>Ransomware:</strong> gli aggressori cifrano i dati o i sistemi di un'organizzazione, quindi richiedono un pagamento per ripristinarne la funzionalità.</li><li><strong>Vulnerabilità 0-day:</strong> si tratta di difetti presenti nei software o nell'hardware che sono sconosciuti al fornitore e che possono essere sfruttati dagli aggressori prima del rilascio di patch.</li></ul></p>
Cos'è una superficie di attacco?
<p>Una superficie di attacco è la somma totale di tutti i punti di ingresso digitali e fisici che un aggressore può sondare o sfruttare per entrare in un sistema. Essa comprende tutto, dai componenti dell'infrastruttura e le interfacce di rete fino ai singoli flussi di lavoro e processi. La superficie di attacco è quindi la somma dei possibili vettori di attacco, più le tecnologie sottostanti, le attività degli utenti e le configurazioni che consentono delle potenziali violazioni.<p>Più tale superficie è estesa, più è probabile che gli aggressori riescano a individuare almeno un anello debole nella catena. Questo può accadere attraverso controlli di sicurezza datati, server non aggiornati o utenti disattenti che cliccano su ogni link che trovano nelle e-mail. Ridurre questa superficie è fondamentale per allinearsi alle best practice di sicurezza informatica, in quanto diminuisce il numero di porte aperte di cui gli intrusi possono approfittare.</p><p>Per molti versi, la superficie di un attacco determina la portata di un potenziale danno. Ogni endpoint web non controllato o dispositivo non sufficientemente protetto costituisce un invito per gli aggressori. Un sistema eccessivamente complesso e privo di misure di sicurezza efficaci rappresenta un ambiente ideale per le infiltrazioni, soprattutto se i team di sicurezza non eseguono audit rigorosi e non applicano scrupolosamente le patch alle vulnerabilità. Per proteggere la superficie di attacco è quindi necessario un approccio a più livelli che prenda di mira sia le minacce note che quelle emergenti, integrando la sicurezza in modo intrinseco nella cultura dell'organizzazione.</p></p>
Vettore di attacco e vulnerabilità a confronto
<div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><table><thead><tr><th><strong>Confronto</strong></th><th><strong>Vettore di attacco</strong></th><th><strong>Vulnerabilità</strong></th></tr></thead><tbody><tr><td><strong>Definizione</strong></td><td>Il percorso o il metodo utilizzato per infiltrarsi in un sistema.</td><td>Un difetto o una debolezza che può essere sfruttata da un aggressore.</td></tr><tr><td><strong>Ruolo</strong></td><td>Agisce come mezzo per trasmettere una minaccia.</td><td>È un fattore di rischio sottostante in un'applicazione o in un protocollo.</td></tr><tr><td><strong>ESEMPIO</strong></td><td>Phishing, sniffing della rete, link a siti web dannosi.</td><td>Software obsoleto, server configurati male, controlli dell'accesso inadeguati.</td></tr><tr><td><strong>Focus</strong></td><td>Come entra l'aggressore.</td><td>Quando le difese del sistema sono compromesse.</td></tr><tr><td><strong>Approccio preventivo</strong></td><td>Blocco dei tentativi di intrusione in tutti i punti di controllo esterni e interni.</td><td>Identificare e correggere i punti deboli, istruire il personale e applicare le policy.</td></tr></tbody></table></div></div></div></div><div><div> </div></div></div></div></div></div></div><div> </div></div></div></div><div><div><div><div><div><br> </div></div></div></div></div></div>
Sfide comuni nella mitigazione dei vettori di attacco
<p>Proteggere la presenza digitale di un'azienda può essere complesso, soprattutto in un mondo in cui le minacce sono in continua evoluzione. Ecco alcune sfide comuni che ostacolano una mitigazione efficace:<ul><li><strong>Cambiamenti tecnologici rapidi:</strong> i frequenti cambiamenti dei prodotti, gli obblighi di aggiornamento dell'infrastruttura (dall'hardware al cloud) e i cicli di distribuzione rapidi possono inavvertitamente introdurre nuove falle nella sicurezza.</li><li><strong>Visibilità limitata: </strong>nelle organizzazioni con un bacino di utenti eterogenei, può essere difficile tenere traccia di ogni endpoint, applicazione o utente con privilegi, e questo genera punti ciechi di cui gli aggressori possono approfittare.</li><li><strong>Errori umani:</strong> gli errori di valutazione, come l'abitudine di cliccare su link sospetti o riutilizzare credenziali deboli, offrono vittorie facili agli aggressori.</li><li><strong>Risorse limitate:</strong> alcune soluzioni e tecniche avanzate di potenziamento della sicurezza possono essere costose, rendendo più difficile per i team di dimensioni più ridotte l'implementazione di protezioni su larga scala.</li></ul></p>
Le best practice per azzerare i vettori di attacco
<p>Fortunatamente, esistono metodi collaudati che le organizzazioni possono impiegare per ridurre le vulnerabilità e bloccare gli aggressori. Ecco alcuni aspetti da tenere a mente:<ul><li><strong>Valutazioni e patch periodiche:</strong> pianifica revisioni continue delle versioni dei software, delle configurazioni e delle infrastrutture di rete applicando tempestivamente le correzioni necessarie per ridurre lo sfruttamento delle vulnerabilità.</li><li><strong>Implementazione dell'autenticazione a più fattori (MFA):</strong> l'autenticazione a più fattori riduce drasticamente il rischio di accesso non autorizzato, aggiungendo livelli di verifica che vanno oltre le semplici combinazioni di nomi utente e password.</li><li><strong>Formazione rigorosa degli utenti:</strong> istruisci i dipendenti sui comportamenti sicuri da adottare online, su come riconoscere le e-mail di phishing e sulla segnalazione delle anomalie in tempo reale.</li><li><strong>Segmentazione e rafforzamento degli ambienti:</strong> partiziona le reti, imponi limitazioni dell'accesso e monitora meticolosamente il traffico per mettere in quarantena le potenziali violazioni prima che si diffondano.</li></ul></p>
Il ruolo dello zero trust nella mitigazione dei vettori di attacco
<p><a href="https://www.zscaler.com/it/resources/security-terms-glossary/what-is-zero-trust-architecture"><span>Lo zero trust</span></a> è una strategia trasformativa che, prima di concedere l'accesso, si concentra sulla convalida di ogni utente e dispositivo, verificando costantemente l'identità durante ogni sessione. Invece di concedere autorizzazioni generiche in base alla posizione o all'intervallo IP, lo <a href="https://www.zscaler.com/it/resources/security-terms-glossary/what-is-zero-trust"><span>zero trust</span></a> garantisce che ogni singola connessione sia soggetta a controlli scrupolosi, all'applicazione dinamica delle policy e al monitoraggio in tempo reale. Una supervisione così approfondita riduce significativamente i tassi di successo dei vettori di attacco, verificando ogni singolo tentativo di connessione o ottenimento dei dati.<p>Oltre a impedire infiltrazioni dirette, lo zero trust si integra in modo ottimale con le best practice di sicurezza informatica, trasformando ogni segmento dell'infrastruttura in una zona protetta a sé stante. Questo approccio rivoluziona radicalmente il modo in cui le organizzazioni concepiscono la sicurezza: invece di un unico muro di cinta lungo tutto il perimetro, anche ogni stanza all'interno del castello viene isolata, e questo rende più semplice prevenire i vettori di attacco. Monitorando tutto il traffico e le richieste di accesso, sia interne che esterne, lo zero trust blocca sul nascere le richieste sospette, anche se gli utenti malintenzionati hanno già compromesso una parte della rete.</p></p>