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Che cos'è la gestione delle vulnerabilità?

La gestione delle vulnerabilità è un approccio sistematico volto a identificare, valutare e monitorare le vulnerabilità nella sicurezza informatica presenti nell'infrastruttura di un'organizzazione. Eseguendo regolarmente la scansione di reti e applicazioni, i team riducono al minimo i rischi in modo proattivo, ostacolano l'accesso non autorizzato e diminuiscono la probabilità di subire destabilizzanti violazioni dei dati.

Quali sono le fasi della gestione delle vulnerabilità

Una procedura efficace di gestione delle vulnerabilità segue una serie ciclica di passaggi studiati per aiutare le organizzazioni a preservare la sicurezza dei propri ambienti. Si tratta di passaggi dinamici che si adattano all'evoluzione del panorama delle minacce:

  1. Rilevamento e valutazione delle risorse: in primo luogo, i team eseguono il rilevamento delle risorse per mantenere una visione completa di ogni risorsa presente sulla rete, inclusi endpoint, risorse IT/OT/IoT, risorse cloud, applicazioni e servizi. Senza un inventario in tempo reale, le potenziali falle nella sicurezza potrebbero passare inosservate. Le risorse devono essere valutate anche per individuare fattori che intensificano i pericoli, come errori di configurazione, porte aperte a rischio, software non autorizzati o controlli di sicurezza mancanti (ad esempio agenti EDR).
  2. Identificazione delle vulnerabilità: utilizzando scanner delle vulnerabilità e strumenti automatizzati, i team IT e di sicurezza rilevano e catalogano le vulnerabilità di sicurezza presenti nelle risorse. Questo passaggio getta le basi per comprendere i potenziali exploit e i rischi per l'organizzazione.
  3. Valutazione del rischio e definizione delle priorità: una volta identificate le vulnerabilità, una strategia di gestione delle vulnerabilità basata sul rischio (Risk-Based Vulnerability Management, RBVM) esamina la gravità di ogni rilevamento (tra cui la sfruttabilità e gli aggressori noti) insieme alla criticità dei sistemi interessati. Questo permette ai team di affrontare prima i rischi più urgenti.
  4. Correzione e mitigazione: la procedura di correzione include l'applicazione di patch, le modifiche alla configurazione e altri controlli di sicurezza. Se una gestione immediata delle patch non è possibile, le organizzazioni applicano misure di mitigazione o controlli compensativi per ridurre il rischio e contenere l'esposizione.
  5. Verifica e reportistica: infine, i team verificano le correzioni e generano report per dimostrare la conformità e i progressi ottenuti. Questa documentazione finale aiuta a guidare le attività di monitoraggio continuo e convalida che le vulnerabilità identificate siano state risolte correttamente.

Gli strumenti utilizzati nella gestione delle vulnerabilità

Le organizzazioni si affidano a soluzioni specializzate per rilevare e correggere in modo efficiente le vulnerabilità presenti nella sicurezza. Questi strumenti automatizzano i processi più lunghi, aiutando i team a concentrarsi su strategie proattive e contribuendo al contempo a ridurre l'errore umano:

  • Gestione della superficie di attacco delle risorse informatiche (Cyber Asset Attack Surface Management, CAASM): il successo di un programma di gestione delle vulnerabilità dipende dalla visibilità e dalla conoscenza complete del proprio ecosistema di risorse. Gli strumenti di CAASM (che idealmente integrano la gestione della superficie di attacco esterna) forniscono un inventario costantemente aggiornato per supportare il programma di sicurezza.
  • Scanner delle vulnerabilità: ampiamente utilizzati per la valutazione delle vulnerabilità, questi strumenti di scansione esaminano sistematicamente i sistemi alla ricerca di falle note nella sicurezza, aggiornamenti mancanti dei software e controlli inefficaci dell'accesso.
  • Piattaforme di valutazione del rischio: si tratta di dashboard avanzate che categorizzano i risultati, li correlano agli exploit reali e segnalano i problemi più urgenti, guidando i team nell'esecuzione di valutazioni approfondite del rischio e nella definizione delle priorità per le attività di ripristino.
  • Framework per i test di penetrazione: sebbene siano strumenti più manuali rispetto ai semplici scanner, i software per i test di penetrazione (penetration testing) simulano attacchi reali per rivelare le debolezze nascoste, un aspetto fondamentale per convalidare le difese ed evidenziare le falle di sicurezza critiche per l'azienda.
  • Strumenti automatizzati per la gestione delle patch: queste soluzioni semplificano gli aggiornamenti software in diversi ambienti, eliminando il lavoro ripetitivo dell'applicazione manuale di correzioni. Mantengono inoltre una traccia digitale per supportare gli audit della conformità.

Le best practice per una gestione efficace delle vulnerabilità

Per avere un programma solido, è necessario combinare il pensiero strategico, l'integrazione tecnologica e il miglioramento continuo. Aderendo a questi principi, le organizzazioni possono tutelare al meglio la proprietà intellettuale e i dati dei clienti:

  • Priorità basata sul rischio: non tutte le vulnerabilità che vengono individuate rappresentano minacce di uguale entità. Per questo motivo, le risorse vanno concentrate su quelle che hanno un più elevato potenziale di impatto e la più alta probabilità di sfruttamento.
  • Scansione e monitoraggio continui: gli aggressori non smettono mai di cercare punti deboli. Una scansione frequente delle vulnerabilità aiuta a rilevare i cambiamenti nelle condizioni e i nuovi rischi che vengono divulgati prima che sfuggano al controllo.
  • Integrazione di DevSecOps: consiste nell'integrare le attività di sicurezza nel ciclo di sviluppo del software. Test automatizzati, revisioni del codice e strumenti di gestione delle vulnerabilità dovrebbero essere introdotti il prima possibile, per anticipare la sicurezza fin dalle fasi iniziali dello sviluppo (modalità "shift-left").
  • Collaborazione interfunzionale: è bene promuovere una comunicazione aperta tra IT, sicurezza, sviluppo e vertici aziendali. Quando questi team condividono le informazioni che hanno disposizione e si allineano sugli obiettivi, riescono a rispondere più rapidamente alle minacce emergenti.
  • Governance e allineamento delle policy: è importante basare la gestione delle vulnerabilità su policy ben definite in grado di superare i controlli di audit. Gli standard chiaramente documentati aiutano i team a soddisfare i requisiti normativi e favoriscono un processo decisionale coerente.

Quali sono le principali sfide nella gestione delle vulnerabilità?

Nonostante la sua importanza, la gestione delle vulnerabilità incontra ostacoli sia di tipo tecnico che organizzativo. Affrontare le seguenti insidie aiuta a mantenere una strategia di sicurezza efficace e proattiva:

  • Volume delle vulnerabilità: in una singola scansione possono emergere centinaia o migliaia di problemi. Gli strumenti tradizionali di gestione delle vulnerabilità spesso non riescono a fornire il giusto contesto e ad attribuire una priorità accurata, lasciando i team di sicurezza con l'onere di analizzare elenchi infiniti di rilevamenti con una comprensione limitata degli effettivi rischi per l'azienda.
  • Problemi di visibilità sulle risorse: senza un rilevamento continuo delle risorse, è difficile monitorare ogni server, applicazione e dispositivo, soprattutto in un ecosistema tecnologico dinamico. La superficie di attacco moderna comprende un rapido sviluppo sul cloud, complesse esposizioni a Internet da parte di sistemi e servizi legacy e persino vulnerabilità legate a GenAI ed LLM. Gli aggressori contano sui punti ciechi nascosti nella complessità.
  • Limitazioni nella larghezza di banda di ripristino: una soluzione di gestione delle vulnerabilità è davvero efficace solo se è in grado di mobilitare una risposta a un rischio critico. Le linee guida della CISA impongono la correzione dei sistemi connessi a Internet entro 15 giorni dall'individuazione di una vulnerabilità. Affinché un programma di VM sia efficace, è fondamentale stabilire rapidamente le priorità e semplificare la distribuzione delle patch tra i team IT e di sicurezza, per restare sempre un passo avanti rispetto agli aggressori.
  • Ritardi nei test delle patch: anche in presenza di una solida gestione delle patch, le organizzazioni devono testare gli aggiornamenti software per prevenire le interruzioni aziendali. Questo processo può ritardare le attività di ripristino critiche, rendendo ancora più importante dare priorità alle patch per i rischi aziendali realmente urgenti.
  • Vulnerabilità 0-day: le vulnerabilità scoperte di recente e quelle note comportano gradi di rischio diversi, pertanto, i team di sicurezza necessitano di un modo efficace per valutare la sfruttabilità e mappare rapidamente le risorse interessate. In alcuni contesti, come nel caso di Log4Shell, un'epidemia 0-day rappresenta una minaccia critica. Spesso, i team devono implementare controlli di mitigazione per le esposizioni critiche mentre attendono una patch dai fornitori.
  • Team isolati e scarsa comunicazione: l'isolamento dei reparti rallenta il processo di gestione delle vulnerabilità. Se le responsabilità non vengono condivise, gli sforzi per garantire la sicurezza delle reti risultano dispersivi e meno efficaci.

Gestione delle vulnerabilità e tendenze emergenti

Per rimanere al passo con cambiamenti tecnologici rapidi, è necessario innovare il modo in cui le organizzazioni gestiscono la scansione, la valutazione e la correzione delle vulnerabilità. Queste aree emergenti aiutano a semplificare i programmi e a contrastare minacce sempre più sofisticate:

Integrazione dell'intelligence sulle minacce

La raccolta di dati da fonti esterne perfeziona la definizione delle priorità delle vulnerabilità. I team di sicurezza riescono così a correlare gli exploit attivi in circolazione con i sistemi interni, sviluppando una visione in tempo reale sulle vulnerabilità che richiedono un intervento immediato. Un elenco delle vulnerabilità rilevate non basta: i team di sicurezza dovrebbero investire in strumenti che arricchiscano automaticamente queste informazioni con l'intelligence sulle minacce per stabilire efficacemente le priorità nella risposta.

AI/ML per il punteggio predittivo

L'intelligenza artificiale (AI) e la tecnologia di machine learning sono in grado di analizzare grandi quantità di dati sulle vulnerabilità, individuando schemi che indicano rischi per la sicurezza. Il punteggio predittivo aiuta a identificare i difetti ad alto impatto, anche prima che siano ampiamente noti. I modelli apprendono dagli attacchi passati e consentono ai team di ridurre il rischio di future incursioni.

Ambienti nativi del cloud e container

Le infrastrutture moderne ruotano attorno a container, microservizi e implementazioni distribuite. Assicurare che ogni componente riceva l'attenzione che merita durante la valutazione delle vulnerabilità previene la possibilità che i problemi vengano trascurati. I controlli automatici dei container, integrati con strumenti di scansione specializzati, aiutano a preservare la coerenza nella configurazione dei dispositivi e dei software.

Gestione della superficie di attacco (ASM)

L'ASM, da Attack Surface Management, va oltre la scansione convenzionale, mappando costantemente tutte le risorse esposte al pubblico per comprendere i potenziali punti di ingresso. Questa visione in tempo reale aiuta le organizzazioni a capire cosa vedono gli aggressori e a colmare le eventuali lacune. Grazie agli aggiornamenti continui, che interessano sia i sistemi legacy sia le app moderne, i team riescono a stare al passo con fattori di esposizione in continua evoluzione.

Gestione delle vulnerabilità gestita (VMaaS)

Alcune organizzazioni scelgono una suite di strumenti per la gestione delle vulnerabilità, consentendo a esperti terzi di gestire scansioni frequenti, report e indicazioni sulla correzione. In questo modo, riducono gli oneri interni e possono sfruttare competenze specialistiche per gestire le nuove minacce. Delegando le attività ripetitive, i team interni possono concentrarsi su iniziative di sicurezza strategiche.

Quali sono le implicazioni normative e di conformità della gestione delle vulnerabilità?

La gestione delle vulnerabilità svolge un ruolo fondamentale all'interno di vari quadri di riferimento per la conformità, tra cui NIST 800-53, PCI DSS, HIPAA e SOC 2. Le organizzazioni devono dimostrare di disporre di processi per l'identificazione delle vulnerabilità nella sicurezza, l'esecuzione di rigorose valutazioni del rischio e l'applicazione tempestiva di misure correttive. 

A questo proposito, la capacità di produrre prove delle attività di scansione delle vulnerabilità, della distribuzione di patch e delle azioni di mitigazione diventa fondamentale per dimostrare il rispetto degli obblighi normativi. Non si tratta solo di spuntare caselle durante gli audit: una solida gestione delle vulnerabilità favorisce una reale resilienza contro le minacce informatiche emergenti.

Una gestione efficace delle vulnerabilità migliora anche la preparazione agli audit, in quanto genera la documentazione necessaria per le revisioni di terze parti e i report relativi agli accordi SLA. Quando le organizzazioni riescono a dimostrare di utilizzare metodi di scansione sistematici, di applicare controlli di sicurezza essenziali e di verificare le attività di correzione, si mostrano responsabili nella gestione delle proprie risorse critiche. 

Disporre di un piano documentato di gestione delle vulnerabilità rafforza inoltre la risposta agli incidenti e le attività volte a garantire la continuità operativa. Se si verifica una violazione o un problema di sicurezza, una cronologia ben strutturata delle azioni correttive dimostra il grado di preparazione e favorisce un rapido ripristino. Nel frattempo, la supervisione continua dei potenziali punti deboli promuove una cultura proattiva per la governance del rischio, che riduce al minimo le interruzioni e preserva la fiducia tra le parti interessate.

Zscaler Unified Vulnerability Management

Zscaler Unified Vulnerability Management (UVM) ridefinisce il modo in cui le organizzazioni affrontano i rischi, offrendo informazioni contestuali e in tempo reale sull'intero ambiente e consentendo ai team di stabilire le priorità e correggere le vulnerabilità in modo sicuro. Basata su Zscaler Data Fabric for Security, questa piattaforma armonizza i dati provenienti da oltre 150 fonti, automatizza i flussi di lavoro e fornisce report dinamici, trasformando segnali frammentati in informazioni concrete. La soluzione di Zscaler si contraddistingue perché offre:

  • L'assegnazione della priorità in base al rischio, che va oltre i punteggi CVSS generici e raccoglie intelligence sulle minacce e contesto aziendale in tutto l'ecosistema tecnologico, per concentrare le attività correttive dove il rischio è più alto
  • Una visibilità unificata, che consolida le esposizioni di strumenti isolati tra loro in un'unica vista correlata
  • Flussi di lavoro automatizzati e personalizzabili, che accelerano la bonifica e assicurano la corretta attribuzione delle responsabilità
  • Reportistica e dashboard dinamiche, per offrire informazioni sempre aggiornate sul profilo di rischio aziendale e sui progressi ottenuti

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Domande frequenti

FAQ

Una vulnerabilità è una debolezza insita in un sistema, una minaccia è qualcosa che può sfruttare tale debolezza, mentre il rischio è il potenziale danno di una minaccia che prende di mira una vulnerabilità. Ognuno di questi elementi svolge un ruolo specifico nella sicurezza informatica.

La valutazione delle vulnerabilità consiste in una scansione o un audit una tantum che identifica le potenziali debolezze, mentre la gestione delle vulnerabilità è un processo continuo che prevede valutazione, correzione, monitoraggio e generazione di report nel corso del tempo.

Le best practice consigliano di eseguire scansioni delle vulnerabilità almeno settimanalmente o mensilmente, a seconda del grado di sensibilità delle risorse. Negli ambienti ad alto rischio o nel caso di workload nativi nel cloud, la scansione continua delle vulnerabilità è l'ideale (più volte al giorno).